mercoledì 11 maggio 2016 - Sono soprattutto le donne bresciane a percepire le pensioni meno ricche: i pensionati bresciani hanno toccato quota 391 mila, ma nove donne su dieci incassano pensioni che non superano i mille euro al mese. Ad essere in aumento sono soprattutto i pensionati da lavoro autonomo. In aumento anche i lavoratori in nero scoperti (1.555), grazie ai maggiori controlli effettuati dall’Inps (Corriere p. 2, GdB p. 9)
BOOM DI VOUCHER: SONO LO SPECCHIO DEL PRECARIATO
Hanno superato i 3 milioni i voucher distribuiti ai lavoratori bresciani. I settori in cui è stato più utilizzato sono il turismo (552 mila), il commercio (457 mila), i servizi (392 mila). Dovevano essere uno strumento per l’emersione, ma spesso fotografano un’area grigia nella quale lavoro precario e nero si intrecciano. Non per caso è in atto una raccolta firme referendaria promossa dalla Cgil per chiederne l’abolizione (Bsoggi p. 6-7, Corriere p. 3, GdB p. 8-9). Il presidente del Comitato provinciale dell’ente Graziano Fracassi: «Premesso che sospendo il giudizio sull’effetto occupazionale da decontribuzione, penso più utile un bilancio a fine 2016 - ha rilevato - i dati ci dicono che calano i parasubordinati ma c’è il boom dei voucher ed il metodo di calcolo contributivo, unito a carriere discontinue e povere, abbassa di molto il rendimento delle future pensioni. Il costo elevato dei riscatti laurea e l’incertezza sulla convenienza del loro utilizzo come pure l’onerosità delle ricongiunzioni tra diversi fondi complicano la situazione».